Treviso. La prima al Sant’Artemio è buona per Ara Gold. In siepi vincono il ceco Tahini e la novità di Favero Entente

A Treviso la prima stagionale con tre corse in ostacoli di buon livello. In apertura il cross country sui 3900 metri, gara nella quale è tornato alla vittoria Ara Gold. Dopo il meritato riposo invernale, il grigio sellato da Paolo Favero s’è reso protagonista di una gara di grande sostanza, gestito in avanti senza incertezze da Josef Bartos. Il figlio di Goldeneyev ha manifestato ottima concentrazione, assoluta maneggevolezza e freschezza atletica non indifferente, segno evidente che la pausa concessagli dal suo allenatore ha dato senza dubbio i suoi frutti. Bello il finale contro il ceco Priory Bay, molto cresciuto rispetto all’apparizione grossetana, grintoso nel’impegnare fino alla fase piana il suo diretto avversario. Per entrambi si tratta di un bel messaggio verso il prossimo Duca Amedeo D’Aosta, rispettivamente secondo e quinto nella passata edizione. Nel Clemente Papi, condizionata per saltatori in siepi sui 3500 metri, affermazione limpida per l’atteso Tahini. Tenace nella vittoria pisana, l’allievo dei Vana ha disposto con estrema facilità del suo diretto avversario Y Me Rebelo, saltando perfettamente l’ultima dopo aver seguito tranquillo in pancia al gruppo. Nomev, soggetto di non facile impiego imponeva il ritmo. Sparito il leader, Arjen ed Y Me Rebelo costringevano alle corsie larghe il Medicean montato da Pepi Vana, che liquidato il Magog piombava sul portacolori di Favero, dominandolo nel tratto piano conclusivo. Nella numerosa reclamare riservata ai quattro anni in siepi sui 3000 metri, vittoria di Entente, il meno atteso della triade presentata da Paolo Favero. Dominik Pastuszka ha montato senza sbavature il figlio di Mawatheeq, non pervenuto nelle precedenti due uscite pisane, ma quest’oggi in grado di recitare ruolo di ottimo protagonista, battendo un Kamaran sfortunato nella fase iniziale e il seguito Vespro Place, apparso a metà curva come possibile vincitore della corsa. Mai in grado d’intervenire nella diatriba fra i primi il favorito Counterproof. (Nella foto Dominik Pastuszka e Jo Bartos)

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