Paolo Favero e Raffaele Romano una volta la meravigliosa coppia degli ostacoli, un brand durato per molte stagioni per un’egemonia che ha visto l’altoatesino ed il bresciano conquistare un corollario di successi quasi irripetibili. Oggi sportivamente l’uno contro l’altro continuano ad incassare grandi traguardi, e nella giornata che sanciva gli ultimi esami sulla strada che porta al grande weekend del Gran Premio Merano, si sono divisi una pattern ciascuna con il campione degli allenatori a segno tre volte nelle cinque corse inserite nel cartellone domenicale. Nel Premio Assi Paolo Favero ha visto premiato il proprio credo, la vittoria di High Master ha rilanciato le ambizioni del figlio di High Chaparral, apparso decisamente più light rispetto alle precedenti apparizioni, fluido e scorrevole nelle mani di Jo Bartos non ha lesinato incertezze, coprendo i 4500 metri del percorso senza affanno. Il carattere non è il suo punto di forza, pecca quando deve completare il sorpasso sul suo avversario nel momento del massimo sforzo (vedi oggi Company Of Ring) ma la qualità e le doti delle quali è in possesso possono fare la differenza in qualsiasi momento. La vittoria odierna premia sopratutto la costanza del proprio team e dei suoi proprietari, che necessità virtù o meno possono con tutta serenità pensare al 25 Settembre, sperando che l’ex leader della generazione dei 4 anni possa ulteriormente evolversi e magari esplodere nel giorno più importante. Commovente Company Of Ring, ancora una volta sul pezzo a fare la propria parte al termine di un calibrato e generoso percorso di testa, così come Alcydon Fan al quale manca soltanto il fondo morbido per esprimere tutto il suo gran potenziale. Rimandato il tedesco Falconettei, autore di una buona gara nonostante una corsa al risparmio. Il tedesco di Vovcenko ha palesato difetto alla distanza ed in attesa di Kazzio il suo Merano varrebbe adesso una chance da 100 contro 1. Fuori al verticale Nelly Darrier, quinto Larsen Bay avanti a Strike. Spot per gli ostacoli il Premio Azienda Autonoma di Soggiorno, prova di preparazione alla Gran Siepi del 24 Settembre. C’andranno di diritto Sol Invictus e Chiaromonte, due eterni rivali che anche oggi hanno regalato a tutti gli amanti di questo sport qualcosa di straordinario. I due si sono marcati stretti per tutta la corsa, un gioco sopraffino di tattica e psicologia fra Jo Bartos e Blas Reinhardt, che alla fine ha premiato l’allievo di Paolo Favero, un cavallo calcolatore che se in giornata lascia poche speranze ai suoi avversari. Stoico anche l’ex Dormello allenato da Melanie Frank, che ha dato addirittura la sensazione di poter far sua la corsa pagando nel finale il grande sforzo. Finish ad effetto per la tedesca Koffi Lady cavalla in grande crescita, da rivedere ancora una volta Chicago senza dubbio più incline ai fondi morbidi e periodi freddi. Alla doppietta dei Magog rispondeva quella dell’appassionatissimo Christian Troger, che grazie a Raffaele Romano nelle vesti di allenatore e fantino, metteva a segno Ettore Tagliabue e Lions Club Maiense. Nella prova per i tre anni il clamoroso errore del polacco Santo Cerro all’inizio della curva finale, dava via libera allo straordinario ed atteso Amaranthus, che dopo il Cermes, Dei Giovani e Fiorio insaccava una clamorosa quadrupla nel gruppo tre, restando imbattuto a Maia e candidandosi con pieno diritto al prossimo Gran Criterium D’Autunno. L’evoluzione ostacolistica di questo figlio di Daro Sopran ha una sola spiegazione, il lavoro e l’attenzione ai minimi particolari che lo stesso Romano ha curato su questo generoso tre anni, forse non così impressionante per come ha vinto anche nelle recenti occasioni ma estremamente concreto, una macchinetta da ostacoli che unita alla sua tenacia ne fanno un cavallo affascinante. Lo stesso dicasi di Nadat, quattro anni di belle prospettive che probabilmente come lo stesso Romano ha ammesso, non avesse peccato di essere un filo precipitoso all’ultimo turno, avrebbe battuto quel Keen Move che in quest’occasione ha preceduto largheggiando. Infine il cross in apertura di programma, dove la promessa Allycat si è rivelata tale. Una vittoria che consentirà al portacolori di Lydia Olisova di guardare al prossimo Nazioni. (Nella foto il team vincente di High Master)