Una conferma ed una grossa sorpresa con un denominatore unico nel pomeriggio dei trials a San Siro. Nei due test di avvicinamento ai big event di fine mese, Jan Kratochvil ha messo la propria firma in entrambe le occasioni, siglando il Premio Piero Pirelli con una confortante vittoria in sella al quattro anni Ever Soleado, formazione del polacco Robert Swiatek, replicando in bello stile nel Celeste Citterio pilotando l’outsider Linovsky, sei anni della Vocetka passato recentemente agli ordini del ceco Ludvik Haris. Messo da parte dopo la promettente performance autunnale contro il crack Roncal nel milanese Berlingeri, Ever Soleado ha opportunamente bypassato la winter season pisana per riproporsi più maturo in questa Primavera, obiettivo un Piero Pirelli ben frequentato nel quale il figlio di Spanish Moon ha mostrato grandi potenzialità sbagliando poco o nulla. Il fondo scorrevole ne ha senza dubbio esaltato le proprie caratteristiche, superata la prima fase più ardente e un piccolo errore sulla siepe di sinistra, Kratochvil visto il trend di gara molto tattico, ha optato senza strappi alla leadership della gara, trovandosi al comando all’intersezioni delle diagonali. Sul passo l’allievo di Robert Swiatek non si è lasciato intimorire dalla presenza costante del favorito Pourquoipas Robert, eludendolo al secondo incrocio delle diagonali per poi allungare aprima della penultima siepe, pronto a rispondere con grande sostanza al primo attacco portato dall’ottimo Big City al salto conclusivo. Ottima la performance anche per il vincitore del Corona Ferrea, allievo di Paolo Favero che ha confermato le buonissime sensazioni dell’esordio, un cavallo che deve ancora imparare molto sui salti e in modo particolare nell’approccio; bella la chiusa del compagno Baltic Wolve che ha preceduto la femmina No Profit, presentatasi con buon piglio alla finale senza poi concretizzare.
Kratochvil raddoppiava a 30 contro 1 nel Celeste Citterio, step classico di preparazione alla Gran Corsa Siepi di Milano. Un altro cavallo rispetto a quello visto durante la stagione polacca 2020, soggetto sul quale nessuno ha mai messo in dubbio la propria qualità, vincitore due stagioni or sono di una bella condizionata per 4 anni a Maia, poi scomparso dai radar italiani fino al Novembre trevigiano senza dare segnali. Vedremo se la mano del bravissimo Ludvik Haris sia stata decisiva nel rigenerare il figlio di Estejo, che in corsa ha mostrato condizione straripante senza dare mai l’impressione di poter mettere in discussione la vittoria, compito tutt’altro che semplice considerata la presenza di due ottimi cavalli come Gap Pierji e soprattutto Laldann, quest’ultimo respinto senza mai impensierire il vincitore. In apertura di programma bella e meritata vittoria di Fly Filo Fly nella periziata sullo steeple chase, portacolori di Mario Montanari che alla fine è riuscito a prendersi ciò che gli spettava da tempo, superando anche la malasorte per la perdita dello staffile da parte di Ondrej Velek negli ultimi metri di gara, riuscendo a precedere in un finale molto bello Dorian Tango con Raffaele Romano. Altro finale emozionante quello che ci hanno offerto il polacco Dominik Pastuszka e uno scatenato Jan Kratochvilm, rispettivamente in sella a Precision Prince e Hades nella vendere sulle siepi, vittoria meritata per il portacolori di Silvia Albertini, a conferma della performance vicente maturata in quel di Treviso.
(Nella foto Linovsky e Jan Kratochvil)