Alla resa dei conti del magnifico sabato meranese, le stelle hanno brillato in tutta la loro nitidezza. Chiamati a portare a termine l’arduo percorso verso il traguardo delle pattern intrapreso ad inizio stagione, i campioni si sono rivelati tali confermando tutto il loro grandissimo potenziale, ribadendo senza nessun discorso opinabile la loro maggior prestanza. Meritatissime le vittorie di Stuke, Broughton e First Of All, veri e propri esempi di generazione di fenomeni con la lettera maiuscola, saltatori allo stato puro, le cui capacità hanno reso vano l’assalto degli spauracchi francese ai denari di questo primo atto maiense. Partiamo dalla fine, ovvero la Gran Siepi di Merano giunta quest’anno alla 66 esima edizione, gruppo uno sui 4000 metri dove il ceco di Radek Holcak Stuke, ha nuovamente offerto una prestazione sopra le righe vincendo in modalità front runner, situazione solitamente inusuale per il figlio di Jukebox Jury. Una corsa bellissima finalizzata da un epilogo emozionante, nella quale Lukas Matusky senza troppi fronzoli, non ha perso tempo ad attaccare da leader la prima diagonale, evidentemente non contento di come si stava evolvendo il cliché tattico. Il sei anni certamente meno gestibile in questa versione, ha sofferto le nuove disposizioni tattiche lottando però come un leone nell’ultimo quarto di miglio, fino a sottrarsi al plotone dei suoi inseguitori staccandosi nel finale in modo magistrale. Nulla da fare per l’ottimo Beau Saonois, vincitore del test preparatorio del Raiffeisenkasse Tirol, l’allievo di Pepi Vana che Alex Pollioni ha lanciato all’inseguimento del leader, aggirando dopo la penultima siepe i due francesi Crack De Reve e Così Fan Tutte, restando nei paraggi del portacolori della KK Metal fino al traguardo. Buon piazzamento per la grigia Così Fan Tutte, la Fragrant Mix allenata da Augustin de Boisbrunet, che in volata ha preceduto al foto finish il Macaire Candalex e il nostro Live Your Life, che nonostante il poco gradito terreno pesante è riuscito a correre dignitosamente presentandosi con buon piglio alla finale.
Il primo oscar della giornata era andato al magnifico chaser First Of All, ancora imbattuto in Italia in sei apparizioni. La vittoria odierna ottenuta nello Steeple Chase d’Italia del percorso grande, ha laureato il No Risk At All allenato da Pavel Tuma leader assoluto della generazione. Nessun errore in pista, perfetto sui passaggi di fence e oxer grande, il portacolori di Jiri Charvat ha stroncato sul nascere qualsiasi tentativo d’attacco da parte dei suoi rivali in errore all’oxer, vedi il francese Galan Du Chenet, Santa Klara e Imperial Red, più tardi anche il ceco Gosphore. Laldann unico rimasto in gara, pur migliorando sensibilmente il suo attuale standard, nulla ha potuto contro lo strapotere del portacolori di Jiri Charvat, cercando a più riprese un tentativo di aggancio in dirittura d’arrivo.
Nazioni: Commovente Broughton. Ancora una volta strepitosa la performance del campionissimo di casa Aichner, che si è preso il lusso di battere il francese Vino Royale, conquistando l’edizione numero 76 del tradizionale 6000 di Maia. Meraviglioso l’allievo di Pepi Vana, protagonista di un’annata semplicemente maiuscola. Battuto al rientro da Power Zar nel Sergio Giorgi, il figlio di Teofilo ha poi inanellato tre vittorie di prestigio come Coccia, Grande Steeple Chase di Roma e Arma di Cavalleria, fino al successo odierno che ne ha consacrato le doti di miglior saltatore della specialità. Undici le vittorie in italiane per l’ex Bloomfields, uno score strepitoso che annovera anche un Grande Steeple Chase di Milano, due ‘Roma’ e un Amedeo Duca D’Aosta, chapeau. Da segnalare infile la vittoria in apertura di programma per Gangster de Coddes, bellissimo prospetto che potrà venire buono per lo steeple nella prossima stagione, netto protagonista sulle siepi del Max Siebenfoercher in apertura di programma.
(Nella foto in alto l’arrivo della Gran Siepi, in primo piano Stuke e Lukas Matusky)