Giornata di trials a Milano che si apriva con il tradizionale Premio Dei Novizi, tre anni alla ricerca del primo squillo in siepi sulla strada che porta al Giulio Berlingeri. L’importato Berkshire Phoenix ha vinto per manifesta superiorità, ritagliandosi un bel primo piano che lascia ben sperare per la prova di gruppo in programma domenica Primo Maggio. Apparso molto più gestibile rispetto all’esordio del Primi Salti, l’allievo di Paolo Favero ha ben sfruttato la novità del tongue tie manifestando un grip mentale molto solido, legittimamente ancora correggibile a livello tecnico, il figlio di Bungle In The Jungle ha espresso ottima velocità di base che ha stroncato sul nascere le velleità dei suoi avversari, quando Jan Faltejsek puntuale nella gestione, è entrato in azione all’incrocio delle diagonali allungando in totale controllo. Quindici le lunghezze per il vincitore sul secondo arrivato Sopran Mistery, tempo totale di 3.48,3, cinque secondi in più rispetto ad un Primi Salti nel quale c’era stata un’andatura decisamente più elevata.
Splendida esibizione di Big City sui 4000 del Giangiacomo Durini. L’allievo di Paolo Favero ha vinto in bello stile superando senza particolari apprensioni i grandi ostacoli meneghini, confermandosi maturo per un approccio ai 5000 del Grand Steeple Chase di Milano. La grande capacità di sapersi adattare ad ogni schema di corsa e una speciale inclinazione al percorso milanese, hanno permesso al cinque anni di sopperire alla mancanza d’esperienza nella specialità. Ivan Cherchi si è accomodato in sella al figlio di Zoffany che ha saltato senza problemi fence, riviera e il temibile oxer, marcando soltanto una breve incertezza all’arginello di metà diagonale lunga, dove i suoi avversari dichiarati Quinze de la Rose e Laldann hanno fatto decisamente peggio. Il ceco di Semenka detentore della corsa, aveva commesso un errore anche al brook ed ha poi esaurito le batterie all’inizio della diagonale breve, momento in cui Laldann e Jo Bartos sono entrati sulla scena avendo al loro interno la figura di Big City perfettamente gestito da Ivan Cherchi. Dopo il siepone Big City ha preso vantaggio al portacolori di Josef Aichner, che dopo l’ultima, complice un salto non perfetto dell’avversario, ha tentato la rivalsa senza riuscire mai ad impensierirlo. Un test quindi molto probante per questo Big City, soggetto di qualità che a Milano vinse il Corona Ferrea 2020, prima di un doppio secondo posto fra Pirelli e Corsa Siepi dei 4 anni; sei vittorie e altrettanti piazzamenti in quindici corse disputate sugli ostacoli.
Nel Piero Pirelli rientro vincente del polacco Ocean Life. L’allievo di Greg Wroblewsky che avrà un indirizzo nel prossimo futuro sui grandi ostacoli, si è reso protagonista di una performance di assoluta classe, vincendo chiaramente davanti alla novità di Josef Aichner Ches Demonmirail. Nonostante la lunga assenza dalle corse, ultima prova disputata a Merano 199 giorni fa nel Gran Criterium, dove giunse secondo alle spalle del compagno di colori Isatis De L’Ecu, il figlio di Estejo ha mostrato un grado di preparazione molto elevato, tanto che nel dopo corsa il portacolori di Jakub Wieslaw Kartub non presentava una goccia di sudore e nessun tipo di affanno. Pavel Slozil lo ha guidato con naturalezza, posizionandosi secondo al fianco del leader Thorin Oakenshield, dopo che Attlee aveva esaurito il proprio compito di leader. Preso il comando, Ocean Life ha saltato con sicurezza le ultime due siepi tenendo sotto controllo l’ex francese Ches Demonmirail, apparso falloso durante il percorso, ma molto prolifico nella fase finale della corsa quando ha capito cosa doveva fare sulla nuova pista.
(Nella foto Big City e Ivan Cherchi)