Tanta voglia di tornare a correre. La speranza è che si possa farlo in tempi brevi, seppur a porte chiuse e con le dovute precauzioni sanitarie, ottemperando a quel distanziamento sociale utile ad evitare la proliferazione dell’influenza. Gli ippodromi sono pronti, il Mipaaf temporeggia pur sotto le sollecitazioni delle varie associazioni che difendono la categoria, tramite l’invio di lettere al Ministro Bellanova onde ad evitare un eventuale prolungamento dello stop oltre alla data del 4 Maggio, che porterebbe senza alcun dubbio un ulteriore danneggiamento alla già fragile economia della filiera. Lo stand by comincia ad essere decisamente faticoso, l’aria è quanto mai pesante e la speranza di avere qualche segnale positivo diventa giorno dopo giorno quanto mai estenuante, le risorse d’altronde iniziano a scarseggiare, la liquidità di denaro è limitata, entrate zero sommate al pagamento di stipendi e fornitori creano un’equazione che fra qualche settimana avrà il risultato del fallimento totale. La filiera ippica merita un’attenzione diversa ma c’è ovviamente bisogno di una riforma radicale che possa far ripartire tutto il settore, un’ipotesi difficilmente praticabile se l’ippica non verrà gestita da chi ne conosce in maniera erudita tutte le varie problematiche. Oltretutto c’è l’annosa problematica legata ai pagamenti del montepremi, l’impegno del Sottosegretario L’Abbate potrebbe portare alla retribuzione dei premi di Novembre e Dicembre, lasciando così scoperti quelli di Gennaio e Febbraio, chi vivrà vedrà, la speranza è che questa situazione e la crisi attuale da coronavirus, possa rappresentare un’occasione per poter ripartire e dare nuova linfa ad un sport che non ha eguali.
(Nella foto cavalli nei box)
