Nonostante uno stop di oltre cento giorni, Kings Rock si è reso protagonista di una splendida performance nella periziata sulle siepi riservata agli anziani. Agevolato da una vantaggiosa situazione ponderale, l’allievo del team Faltejsek ha offerto un gran finale partendo dalla coda del drappello sotto la gestione di Lenka Neprasova, ottima nel completare la rincorsa al valido Charles Street, che liberatosi del leader Wopart sul finire della dirittura opposta, aveva assaporato la vittoria nonostante la presenza dello scosso di Natam, in sella al quale Lukas Matusky non riusciva a mantere l’equilibrio al salto posto all’inizio della penultima curva; da segnalare il buon rientro di Assassin.
In apertura di programma protagonisti i quattro anni sulle siepi, gara nella quale l’atteso Black Star ha avuto ragione del rivale dichiarato Mago Zurlì, confermando i progressi manifestati a Pisa. Cavallo di buona mole che sta mettendo fieno in cascina, il figlio di Kapgarde molto duro da portare avanti, ha probabilmente manifestato non una grandissima attitudine all’anello trevigiano, ma quanto basta per mettere in campo quella qualità che gli ha permesso di vincere con buon margine interpretato da Jan Kratochvil. Buon secondo Mago Zurlì avanti allo sfortunato War Brave, che ben propostosi prima della dirittura d’arrivo, ha trovato la porta chiusa dalla leader Diavola riuscendo a precedere la rivale sul traguardo per minimo distacco.
Infine lo steeple chase a reclamare sui 3500 metri, dove Dopo di Me ha concesso la replica dopo la bella vittoria ottenuta a Pisa, lasciando a distacco Thistleton e il favorito Il Superstite. Quest’ultimo ha condotto liberamente saltando bene la prima fase di corsa, quando all’arginello con siepi ha subito l’attacco da parte dell’allievo di Raf Romano, che ben sostenuto da Ivan Cherchi ha preso vantaggio divenuto poi decisivo con il passare dei metri. Il Superstite ha pagato lo sforzo e il rientro dopo lunga assenza nelle battute finali, a favore di Thistleton che chiudeva al secondo posto.
(Nella foto in alto Jan Kratochvil e Josef Aichner)