Sizing John trionfa nella Gold Cup di Cheltenham. Dopo i meravigliosi anni di Sizing Europe la famiglia Potts ritrova un grande campione capace di rendere reale un sogno, la cui materializzazione ha iniziato a prendere corpo dopo la splendida vittoria nell’omonima gara di Leopardstown. Alla sua prima apparizione da trainer nella Gold Cup, Jessica Harrington già protagonista a Cheltenham in alcune gare del circuito classico, diventa la terza formatrice donna dopo la decana Henrietta Knight e Jenny Pittman a vincere il primo grado più importante d’Inghilterra. E’ un risultato straordinario frutto della non casualità, pianificato con consapevolezza e raggiunto con merito. Sizing John si è dimostrato cavallo affidabile e di grande continuità, ha maturato una forte esperienza sin dai suoi primi passi da novizio, correndo sempre ai massimi livelli senza mai ottenere quel successo che avrebbe meritato, non fosse stato per la presenza costante del campionissimo Douvan al quale ha dovuto sempre cedere gli onori delle armi. La domanda nasce spontanea, chissà se Sizing John avesse mai partecipato alla Gold Cup, se nella sua carriera non avesse trovato uno dei migliori specialisti della generazione. Alla fine dalle due alle tre miglia il passo è stato breve, dopo il successo di preparazione a Thurles e la consacrazione nella Irish Gold Cup, la freschezza del figlio di Midnight Legend e la gestione pulita di Robbie Power hanno probabilmente fatto la differenza. Native River ha corso al massimo delle proprie possibilità, ha garantito ritmo alla corsa e la sua stamina lo ha portato fino in fondo pagando a caro prezzo in termini di velocità. Djakadam ha dominato la parte terminale della corsa, Ruby Walsh ha fatto economia galoppando in totale relax alle spalle dell’allievo di Colin Tizzard, ma nel tratto piano conclusivo non ha saputo concretizzare quanto di buono raccolto lungo il percorso, commettendo oltretutto un errore al salto finale. Power ha collocato Sizing John silenzioso alle spalle del portacolori di Ricci, sferrando la sciabolata finale prima della fence conclusiva, il resto appartiene alla storia. Eccellente il finale ed il secondo posto di Minella Rocco, cavallo ben preparato da Jonjo O’Neill coadiuvato perfettamente da Sir Antonhy McCoy, questa volta protagonista di una gara senza errori. Per Robbie Power si tratta della prima vittoria nella Gold Cup, una corsa da dimenticare per Lizzie Kelly invece alla sua prima esperienza in questa prova, dove il sogno svaniva dopo soli due salti. Il beniamino Cue Card finiva a terra fortunatamente senza conseguenze nell’ultimo quarto di gara, forse la sua ultima fatica prima della pensione. Power commentava nel dopo gara: “Incredibile, Jessica Harrington è un genio ha sempre sostenuto che questo cavallo avrebbe vinto una corsa di questo tipo. Dieci anni fa ho vinto il Grand National con silver Birch, ed oggi festeggio questo risultato pazzesco. Tutto il gruppo ha effettuato un lavoro di alto livello, e ho sempre nutrito grande fiducia verso questo cavallo.” Defi Du Seuil ha completato un fantastico filotto, collezionando la sesta vittoria consecutiva della propria carriera nella Jcb Triumph Hurdle. Prospetto da future Arkle con uno sguardo alla Champion Hurdle, il figlio di Voix Du Nord ha mostrato l’ennesimo passo avanti, in quella che potrebbe essere una raggiante carriera da hurdles. Richard Johnson che lo aveva montato ad inizio carriera per poi conquistare le Juvenile di primo grado a Chepstow, era rimasto alquanto impressionato sui progressi mostrati dal portacolori di John McManus, che nell’occasione ha eseguito il compito con estrema facilità, supportato dal champion jockey che ha tracciato una linea di corsa praticamente perfetta. Sempre in controllo della corsa il quattro anni ha staccato limpido dopo l’ostacolo finale, lasciando in lotta per il secondo posto Mega Fortune e Bapaume, che di fatto hanno reso molto solida la linea delle Spring Juvenile di Leopardstown. Da rivedere invece Charlie Parcs, tenuto al riparo dai primi per buona parte del percorso da Noel Fehily, vivace dopo la collina ma incapace di mordere nel momento topico della corsa. Johnson dichiarava nel dopo gara: “E’ cresciuto moltissimo e continua a farlo in modo esponenziale. Ha viaggiato benissimo per tutto il percorso, speravo in una prestazione di questo tipo, a Natale quando l’ho montato aveva manifestato una migliora incredibile dalla mia esperienza con esso in quel di Ffos Las, e Barry Geraghty mi aveva dato indicazioni utili su come impiegarlo.” Trainer Philip Hobbs dichiarava: “E’ fantastico e non avrebbe potuto vincere meglio E’ un grande sollievo, è sempre stato il caldo favorito di questa corsa da alcune settimane a questa parte, adesso valuteremo se la Champion Hurdle o le Arkle saranno le gare per il futuro su cui lavorare.” Dopo il successo ottenuto in sella ad Arctic Fire nel County Hurdle, Paul Townend si concedeva un fantastico quick double grazie alla vittoria di Penhill (training Willie Mullins) nelle Albert Bartlett Novices di gruppo uno. Non pervenuto l’atteso Deat Duthy finito per cadere all’ostacolo finale a corsa praticamente finita, in tre lottavano per il successo con il coraggioso Monalee opposto a Wholestone e all’irlandese di Tony Bloom proteso in piena spinta all’interno dei due rivali. Penhill esplodeva con splendente accelerazione nelle ultime yards, regolando chiaramente Monalee che lasciava al terzo posto lo stesso Wholestone. Una vittoria che da lustro e merito ad un jockey importante come Paul Townend, che da spalla e ombra del campione Ruby Walsh, ha saputo in questa giornata conclusiva del festival ritagliarsi uno spazio importantissimo che ne attesa la grande qualità. (Nella foto Sizing John e Robby Power F.Reuters)