Incolumità e salvaguardia di uomini e cavalli. Non vi è dubbio che nel corso degli ultimi decenni si siano fatti passi in avanti importanti per ovviare a questo problema. Nel Regno Unito è l’annessa Irlanda ovvero la patria delle corse dei cavalli, si studiano dinamiche e migliorie che possano limitare gli incidenti, in uno sport nel quale è impossibile azzerare i rischi. Presso l’Università di Exeter si analizza da molti anni su come i colori posti su steccati ed inviti, possano in qualche maniera influenzare la normale visione e conseguente presa di contatto da parte dei cavalli, teoria che messa in pratica ha portato ad una nuova scoperta ancora non del tutto confermata. In Inghilterra si è passati dagli inviti e barriere bianche a quelle arancioni fluorescenti, seppur l’ultimo studio indichi che il giallo fluorescente sia il miglior colore che intravedano gli equini, come riportato dalle dichiarazioni su pista effettuate dai jockey Ian Popham e Daniel Hiskett. Anche ad Aintree nonostante gli ultimi incidenti nella tre giorni del Grand National, sono state apportate serie modifiche strutturali al fine di abbassare notevolmente il rischio incidenti, tanto che il tasso di mortalità ha raggiunto lo 0,2%. E’ in Italia? L’ex regolamento dello steeple chase prevede articoli molto chiari e in base alla lettura di alcuni comma si prevedono norme oggettive che tutelino l’incolumità di entrambe i soggetti (uomini e cavalli); distanza prevista fra un ostacolo e l’altro, salti obbligatori e facoltativi, oltre ai materiali con i quali possono essere composti, vedi art 124 e 125. Merano rappresenta l’eccellenza del settore con piste e strutture perfette per i saltatori, con un unico dato in chiaro scuro che riemerge in merito alla programmazione dopo la non bella parentesi del Piero e Franco Richard di domenica pomeriggio. Non sarebbe meglio correre questa gara ricollocandola sullo steeple piccolo? La prova fu disputata sino al 2006 sui 3900 percorso B, poi ereditando da Torino l’ex Mole Antonelliana, l’attuale Società degli Steeple Chase Mario Argenton, l’Ente tecnico pensò giustamente di far disputare il Richard a 3800 sul tracciato piccolo A, una sorta di trampolino di lancio allo stesso Argenton un mese dopo a 3900 metri, dando modo ai giovani chaser di metabolizzare gradualmente le maggiori difficoltà dello steeple grande. Nel 2012 e nel 2013 riportando il Richard ai 3900 dello steeple grande, caddero i criteri per cui l’Ente fece la scelta di inserire due gare una preparatoria per l’altra, facendo riemergere episodi poco piacevoli con i dati nudi e crudi di seguito riportati, tredici partenti in due anni e cinque soltanto giunti al traguardo, situazione che fece insorgere molte contestazioni da parte degli addetti ai lavori. Il Richard di domenica pomeriggio ha riaperto questa diatriba offrendo uno spettacolo non all’altezza e forse, sarebbe il caso di prendere seriamente in esame di riportare il Richard al percorso meno impegnativo dei 3800. La nostra è soltanto una constatazione e motivo di dibattito, non una critica, al fine di migliorare la sicurezza la salvaguardia e lo spettacolo che puntualmente offre il nostro settore. A tal proposito proponiamo un sondaggio sulla nostra pagina facebook.
(Nella foto l’oxer grande di Merano, Photo by ippodromo di Merano)