Il Merano d’Estate porta il nome di Grande Steeple Chase d’Europa, un banco di prova per certi aspetti molto simile al target contrassegnato alla classica settembrina, i cui parametri subiscono spesso una brusca inversione di tendenza scollinata la pausa estiva, se consideriamo fattori determinanti come condizioni meteorologiche, distanza ed una preparazione atletica che comprensibilmente non può essere massimale. Ciò non toglie che la vittoria dell’ospite Kamelie una vecchia conoscenza di Maia, apparsa nelle ultime stagione fuori dalla lente d’ingrandimento del circuito nazionale, sia del tutto meritata e frutto del buon lavoro che ha svolto con assoluto profitto il suo allenatore Michal Lisek. La maturità e l’esperienza acquisita dal prodotto della francese Kandis, sono attributi che alla resa dei conti hanno fatto la differenza in favore della femmina, in una corsa che alla vigilia proponeva molti quesiti. Il ceco Jan Faltejsek (nella foto) ha saputo leggere alla perfezione l’evolversi tattico della contesa, la sua gestione è stata inappuntabile e dall’altro canto l’otto anni appartenente alla Ds Pegas, ha compiuto il suo dovere rispondendo senza sbagliare una virgola anche sui passaggi più impegnativi, rendendosi protagonista di una corsa a caratteri maiuscoli finalizzata da una chiusa alquanto promettente. La distanza non è mai stata un fattore di preoccupazione per il team, come lo stesso Faltejsek ha confermato nel post gara: “Il metraggio non ci preoccupava minimamente, l’esperienza acquisita ha senz’altro portato il cavallo ad un livello di maturazione importante, credo che oggi sia stato uno step assai probante per il prossimo Merano.” Un Merano al quale potrà pensare senza alcun dubbio anche Il Superstite. La sua crescita tecnica e mentale rappresenta un buon trampolino di lancio per il futuro, l’Estate servirà a Favero per portare consiglio e migliorare ancora le coordinate del rappresentante biancorosso della Magog, soltanto alla sua seconda uscita stagionale e capace quest’oggi di rendersi protagonista di una gara da assoluto veterano. Solo terzo l’eroe dei due Merano Alpha Two. Il polacco era annunciato voglioso e pronto ad espletare una corsa che era ampiamente nelle sue corde, ma che all’atto pratico non è riuscito a mettere in campo, complice una serie di fattori che hanno costretto Pepi Vana ha lavorare molto duro in sella al figlio di Alpha Lane per conquistare il podio davanti ad un Dar Said apparso sotto tono. Nella base di lancio del premio Ezio Vanoni steeple chase per quattro e cinque anni, Solar Focus si è preso con merito ciò che avrebbe dovuto conquistare precedentemente. Dirottato sullo steeple da Paolo Favero, il Magog aveva espresso buone doti da siepista opponendosi in qualche maniera al leader generazionale High Master, che fra Pisa e Milano lo aveva battezzato in entrambe le occasioni. Al terzo tentativo però, complice la nuova specialità che veste su misura al rappresentante della famiglia Ambruschitz, ottimo nel Valle Aurina, giornata no nel Val Martello, il figlio di Intense Focus ha sbaragliato il lotto nelle mani di Jo Bartos precedendo il compagno di allenamento Company Of Ring e Grand Link. Chiusura per i giovani e verdetto a tavolino a favore del ceco Signum (doppio Lisek – Faltejsek) nell’ex Val D’Adige. La corsa tecnicamente l’ha vinta Silver Tango, reo (secondo i commissari) di essere salito quel troppo che avrebbe reso poco pulita la linea dell’avversario. Lo stesso episodio si verificò domenica scorsa quando proprio Romano e Dominato, venivano promossi a sfavore di Sentimento d’Arcadia.