In ogni attività la passione toglie gran parte delle difficoltà. Il pensiero del teologo olandese Erasmo da Rotterdam, si sposa meravigliosamente all’impresa che il team altoatesino di Christian Ghiotti ed Ilenia Nero, è riuscito a realizzare domenica scorsa a Merano vincendo la Gran Siepi d’Italia grazie a Chiaromonte. E’ la sintesi di un progetto le cui prerogative basano le proprie fondamenta sull’entusiasmo e una passione esagerata, frutto di una famiglia allargata che singolarmente ha saputo fondere ed amalgamare le proprie esperienze, fino a formare un gruppo coeso giovane e di belle speranze. L’adrenalina della Gran Siepi non è ancora perfettamente smaltita, d’altronde vincere un gruppo uno non è cosa da tutti i giorni, figuriamoci per una scuderia di piccola dimensione la cui data di nascita è cosa molto recente. Circa un anno fa l’insegnante di matematica Ilenia Nero, ebbe la brillante idea di acquisire la licenza di allenatore, forte di un’esperienza maturata al fianco di allenatori decani di primissimo ordine come Remy Cottin ed Eric Bec De La Motte. Il destino miscelato al lavoro e se volete alla buona sorte, ha portato il bagaglio a schiudersi nel giorno più bello per un allenatore da ostacoli, il primo traguardo di un percorso che ci auguriamo possa essere raggiante, necessario ed utile a dare nuova linfa ad un settore come quello degli ostacoli mai come adesso bisognoso di nuovi volti. Non sempre dietro ad una vittoria si cela per forza una storia, qualcosa da raccontare a tutti i costi, ma se il fato spesso imprevedibile e a volte beffardo ti mette di fronte ad un bivio, lasciare il piede su due staffe può essere talvolta molto proficuo. Si, perché è proprio da una scelta che inizia la storia del vincitore della Gran Siepi, quella che aveva messo di fronte ad una decisione la coppia Ghiotti Nero, ciò che poi sarebbe divenuto il fattore CH. “Ricordo benissimo il giorno in cui siamo andati a presso le scuderie di Dormello a vedere i due cavalli, Drounais e Chiaromonte – esordisce Ilenia – a Christian piaceva moltissimo Drounais, logico considerato il suo fisico imponente e ricco di muscoli che al cospetto del suo compagno di allenamento sembrava un monumento. Io ero stata conquistata dall’altro certamente meno appariscente, uno di quei cavalli che a prima vista non ti lasciano a bocca aperta, ma che a livello subliminale trasmetteva segnali diversi dagli altri Io volevo Chiaromonte e di fronte alla scelta e al paventato rischio di dover lasciare qualcosa per strada non ci pensammo troppo e le prendemmo entrambi. Da subito si era capito che il meno palestrato Chiaromonte avrebbe potuto imparare il mestiere di jumper, tanto che nei primi lavori Blas Reinahrdt, impegnato con esso nelle prime uscite, suffragate dall’occhio clinico di Francesco Contu, avevano lasciato intendere di poter metabolizzare in tempi brevi la nuova specialità. L’imprevisto era però dietro l’angolo e come una doccia fredda il cavallo fu costretto allo stop per essere operato al corpo rotuleo. Si bloccava dietro, una cosa non di poco conto considerando la bassa percentuale di guarigione che lascia un intervento del genere. Non indugiammo oltre – racconta Ilenia – e il cavallo fu operato sperando in un piccolo miracolo, qualcosa che in passato era già avvenuto a qualcuno che di storia ne aveva già scritta tanta, un certo Sharstar due volte vincitore del Gran Premio Merano. Fu incredibile ma dopo soli appena quindici giorni, Chiaromonte nel box non si teneva, il suo grande temperamento sprizzava da tutti i pori, era rimasto inalterato il suo modo ombroso di atteggiarsi ed essendo un cavallo impegnativo di li a poco lo portammo nuovamente in pista. Ricordo che Silvayn Mastain rimase contrariato nella Novices di Giugno fermando a traguardo lontano e il suo giudizio ci lasciò con l’amaro in bocca. Non ci scoraggiammo e a Settembre tornammo in pista a Maia prima con Jan Kratochvil un fantino che non stava montando moltissimo nel periodo, poi con Blas per un totale di un terzo e due vittorie l’ultima delle quali a Milano sul fondo pesantissimo. Fu l’inizio di una carriera che ha culminato il suo apice con la vittoria di Domenica.” Ilenia Nero non può non condividere il suo giorno più bello con tutta la sua squadra: “E’ un sogno che è diventato realtà. Vi posso garantire che tutti quelli che collaborano con noi, hanno avuto una parte assolutamente essenziale nella vittoria di domenica scorsa, è meraviglioso poterla festeggiare con chi respira la tua stessa aria e si sporca dello stesso fango. Personalmente posso dire di aver portato una carica importante d’entusiasmo mista ad un lungo apprendistato diviso fra gli inverni di Pisa e le estati di Merano, in compagnia di personaggi e professionisti fantastici come Cottin e De La Motte, la breve parentesi con Astrid Giambertone, e l’aver avuto la fortuna ed il privilegio di aver preparato costantemente un vincitore di Merano come Something Special, la cui morte in pista mi ha poi portato ad una lunga pausa di riflessione. Adesso Chiaromonte si godrà le meritate vacanze estive – sottolinea la Nero – ma nella seconda parte della stagione il cavallo si preparerà per la Gran Siepi di Merano. Lui corre molto bene fresco e dopo una fase così impegnativa è giusto dargli riposo.”