Maia si è congedata in grande stile. Tutta Europa ha potuto ammirare ed applaudire lo splendido scenario offerto dalla conca altoatesina, capace di allestire ed allietare il numeroso pubblico presente, con un atto finale semplicemente perfetto in termini di organizzazione, un evento a carattere poliedrico che ha culminato la propria stagione con un’edizione del Gran Premio Merano Alto Adige di altissimo profilo. L’edizione numero 79 della classica di via delle Palade è andata in archivio con un vincitore degno di tale nome, il francese Le Costaud. L’allievo di Guillaume Macaire ha dato sfoggio della sua immensa classe, ripetendo l’esibizione offerta nel Grande Steeple Chase d’Europa di due stagioni or sono. Causa infortunio, dopo la vittoria ottenuta a Clairefontaine ad Agosto 2016, il trainer di Royan La Palmyre ha dovuto attendere oltre due anni prima di reindirizzare il campionissimo di Terry Amos sul prato verde di Maia, curando in ogni minimo particolare il potente figlio il figlio di Forestier, programmando e gestendo in modo esemplare, un percorso di ripristino perfettamente intonato alle caratteristiche del sette anni, approdando al grande appuntamento in condizione semplicemente maestosa. Per gli avversari non c’è stato nulla da fare, troppo netto il divario manifestato in corsa. James Reveley ha atteso quanto ha potuto ai fianchi di uno straordinario e coraggioso Santo Cerro, prima di prendere definitivamente la leadership della corsa, pronto poi ad andarsene per proprio conto dopo il salto del verticale. Per il jockey inglese si tratta della sua terza vittoria a Maia dopo i due successi consecutivi con Rigoreux e Chercher d’Or, per Macaire invece è il quinto sigillo meranese, forse uno dei più belli della sua manita altoaltesina. Il detentore del titolo Al Bustan ha corso una grandissima gara. L’allievo di Stanislav Popelka esce battuto a testa alta dal confronto con un cavallo semplicemente monster, il figlio di Medicis ha messo in scena la sua proverbiale rincorsa conclusiva, ma nulla ha potuto contro lo strapotere del francese che sul traguardo chiudeva in totale relax relegando il ceco ad otto lunghezze. Santo Cerro chapeau. Wroblenwsky ha realizzato il sogno di correre il Merano con un suo allievo dopo un’escalation straordinaria. La maturazione del figlio di Sorbie Tower è stata incredibile, una mutazione da grande campione che a soli cinque anni gli ha permesso di arrivare al Merano con la stuzzicante ipotesi di poterlo addirittura vincerlo, ed il terzo posto conquistato alle spalle di due colossi come Le Costaud e Al Bustan equivale di fatto ad una vittoria. Nell’altro ‘Merano’ Nando vinceva la propria corsa precedendo Ole Caballero e Alcydon Fan, fermato Defit D’Estruval, caduti Il Superstite e Company Of Ring. (Nella foto Le Costaud)