Il Merano edizione 2015, che ha visto uno dietro l’altro dare forfait a due potenziali primattori come Il Superstite e Alpha Two, il primo per infortunio, l’altro per una condizione che non è piu’ quella delle due esibizioni vincenti sul verde di Maia, ha rilanciato il suo appeal con un cast di 14 partenti di una corsa autenticamente internazionale. Sventoleranno sui pennoni dell’ippodromo le bandiere di Francia, Irlanda, Repubblica Ceca, Germania e Italia. Il big event della perla dell’Alto Adige segna il ritorno a Maia di Guillaume Macaire, che per quattro volte ha sellato il vincitore del Meranò come i francesi chiamano l’importante e storico ‘5000’ dell’ultima domenica di settembre. Macaire arriva con due pedine, il già visto Ole Companero – caduto nell’edizione 2011 quando era in corsa per il successo – e Marinas, che debutta a Merano. Ole Companero resta su due successi portando pesi notevoli e Macaire gli assegna la fascia di capitano, definendo la sua una chance da primattore. Di notevole interesse per i cultori dell’ostacolismo la presenza di un cavallo irlandese, Perfect Gentleman, che ha frequentato i salotti buoni del jumping internazionale pur vincendo poco. Se Mullins parte dall’Isola verde lo fa avendo nel mirino il bersaglio grosso. Dopo questa prima fascia di protagonisti, tra i veleni della corsa potrebbe rivelarsi il tedesco Kazzio, secondo in quel Grande Steeple delle Fiandre che è un buon viatico in vista del Merano. Budapest, Frolon e Demon Magic rappresentano la vecchia guardia del gran premio, coloro che di questo percorso conoscono ogni segreto. Tra i tre è il vecchio caro Frolon, che ricordiamo un dipinto al tondino del Merano 2014, potrebbe correre bene, visto che è fresco. Il terzo piazzamento in questa race di incredibile fascino lo renderebbe tra i miti della corsa. Kamelie è la mina vagante del Gran Premio, in vedetta nel Grande Steeple Chase d’Europa ma soggetto di problematico impiego, tanto da rifiutare il salto del verticale nel successivo steeple di preparazione. Un simil soggetto potrebbe condizionare il gruppo, in un campo così affollato. Ciro Vincenti è la favola del Gran Premio, ricostruito da Raf Romano e venendo avanti corsa dopo corsa facendo intendere di gradire la distanza. Quando si arriverà al verticale, nel momento in cui si decide chi può lottare per il podio del Merano, guardate con il binocolo se Ciro Vincenti è ancora lì a giocarsela. Se sì Romano e il suo alfiere avranno già vinto una scommessa che soltanto qualche mese fa era utopia. Il Merano è una corsa bella da puntare e magari cercando anche un piazzato di quota. Company Of Ring al riguardo è un’idea suggestiva. E’ un quattro anni in vantaggio di peso con gli anziani. E’ uscito dallo squadrone del zar Favero aprendo sempre piu’ il compasso ad ogni galoppata, ad ogni ostacolo ha acquisito sicurezza, personalità. Giusto provarci e con a bordo le mani, il genio, la forza di Josef Bartos, di un fantino così sopraffino, tecnico e tatticamente completo, potrebbe essere anche il Merano del Company almeno per un posto sul podio. LE ALTRE CORSE – Il resto del programma della domenica lancia i tre anni nel Criterium d’Autunno, che chiama Triple Pursuit a confermare la leadership generazionale acquisita nell’Ettore Tagliabue. Silver Tango chiede la rivincita da quel confronto diretto, mentre il cresciuto Sbarazzino calca di nuovo la scena a sette giorni da bel successo. La Corsa Siepi dei 4 anni può incoronare High Master, l’irlandese sellato da Paolo Favero, imbattibile nelle ultime 5 uscite. Aspettiamo il finalone di Thibodeau, che ha mezzi e qualità in piano. Forma a freccia in su’ per Relco Sud Ovest, straripante nel Nello Coccia con monta confidenziale. Nel cross country l’apoteosi dei duelli tra due cavalieri, Riccardo Belluco e Marcel Altenburger. Riprova anche Claudia Wendel, con quel Regain Madrik dominatore dei cross nel 2014 e quest’anno incorso in prove sfortunate. (Nella foto Marinas, allievo di Macaire)