Sugli ostacoli della scala ambrosiana salgono di diritto Jan Faltejsek, jockey autore di un meraviglioso poker, Raffaele Romano la cui perla fra i giovani in veste di trainer nel Giulio Berlingeri è cosa rara e preziosa, e i colori di Jiri Charvat che grazie al contributo dell’algido ma preparatissimo Pavel Tuma, conquistano per l’ennesima volta le ambite pattern nostrane. Sarebbe ingeneroso e riduttivo sintetizzare così una domenica che invece è stata di altissimo profilo, in modo particolare la Gran Corsa Siepi di Milano, gara vera e tatticamente molto particolare caratterizzata da un trend quanto mai elevato dal quale è emerso meritato vincitore il ceco Dominique. In una sorta di ‘bella’ fra il francese di Richard Chotard (Edinson) e il portacolori di Jiri Charvat, (i due erano stati gli assoluti protagonisti dell’Inverno pisano) ha prevalso la potenza e la miglior adattabilità alla distanza del figlio di Motivator, capace di offrire un ulteriore passo avanti rispetto a quanto manifestato sull’anello di San Rossore, giocando il fattore terreno, molto compatto, che ha senza dubbio seppur in minima parte, condizionato il figlio di Diamond Green interpretato da Onderj Velek, caratteristicamente più adatto ai fondi ben molleggiati. Bravissimo Faltejsek che ha orchestrato l’allievo di Pavel Tuma leggendo la chiave tattica della corsa in modo ineccepibile, preparando i requisiti della vittoria dopo la prima diagonale, quando ha deciso di stare nell’orbita dei due fuggitivi Dunque e il rivale dichiarato Edinson, riducendo da subito il gap facendosi trovare pronto al rendez vous in entrata sulla retta d’arrivo. Un piccolo errore all’ultima siepe della diagonale breve non ha condizionato l’incedere di Dominique, che prima della finale dopo un bel corpo a corpo con il transalpino, ha poi staccato nel tratto pianeggiante. Terzo il detentore del titolo Skins Rock, quarto Live Your Life, entrambi forse troppo rinunciatari nella prima parte del percorso, solo quinto First Daum che ha pagato un cliché tattico solitamente poco gradito, oltre ad un terreno non proprio idoneo alle sue caratteristiche.
Bellissimo il finale anche della Corsa Siepi dei 4 anni, dove il rientrante Roncal ha ancora una volta detto chi è attualmente il miglior quattro anni italiano. Un secondo posto e cinque vittorie (la terza di gruppo) per lo splendido allievo di Pavel Tuma, che nonostante uno stop di 70 giorni dopo la squillante vittoria nel Criterium di Pisa, ha vinto ancora di grande sostanza precedendo l’ottimo Big City. Fantastica la performance dell’allievo di Paolo Favero, che legittima la bontà di un Corona Ferrea di buonissima qualità, bene anche il francese Ruzzini rimasto alla leadership della corsa mollando gli ormeggi soltanto nel finale. Strepitosa la vittoria di Sopran Spencer e Alex Pollioni nel Giulio Berlingeri. Inedito per le corse l’allievo di Raffaele Romano ha sorpreso tutti legittimando le buone voci sui lavori mattutini in compagni di Live Your Life, esondando nella prova di Gr2 senza lasciar scampo al compagni di allenamento Callistemon, buona terza Gilda per Davide Satalia. Erede da Malossol, madre sorellastra della mamma del saltatore Notti Magiche, il portacolori di Elia Tanghetti ha messo un bel punto esclamativo nella sua prima in carriera, un cavallo domato a Settembre e non costruito inizialmente per saltare, ha fatto vedere numeri da capogiro pur palesando comprensibilmente un atteggiamento un po’ distratto in corsa; andrà atteso a Merano.
La giornata si era aperta con il tradizionale Cossato in cross country, dove al termine dei 4000 metri del percorso un bel finale combattuto ha premiato Korfu avanti a Il Superstite. Netta l’affermazione anche di Quinze de la Rose, il saltatore ceco di Semenka sempre al top in Italia, che pur al rientro post infortunio ha battuto nettamente il compagno di viaggio Silver Seam.
(Nella foto Dominique e Jan Faltejsek)