L’emergenza Coronavirus ha impattato in maniera devastante sull’economia italiana, un’analisi di Ref Ricerche ha valutato che tale situazione potrebbe avere effetti negativi sul Pil compreso tra l’1% e il 3%. Tutti gli sport nelle regioni colpite fortemente dall’emergenza hanno subito un brusco stop, la potente macchina del calcio ha grippato grazie anche al caos della Lega indecisa sul da farsi per il recupero delle partite di questo fine settimana, visto un calendario molto compresso e l’Europeo di calcio che partirà a Giugno. Problema ippica: alle prese con i ben noti problemi oltre al lassismo legato ai pagamenti dei premi che hanno ormai assunto ritardi esagerati, la situazione ha assunto una dimensione ancora più grave. Senza corse il movimento ippico rischia ancor più di franare, tanto vale correre a porte chiuse come ha sottolineato recentemente Pier Luigi D’Angelo degli Ippodromi Partenopei, mostrando unità d’intenti chiedendo a tutti gli operatori di dare almeno un segnale in questa fase. Una scelta condivisibile al fine di poter continuare l’attività lavorativa, e muovere quei denari a livello di scommesse nazionali che in qualche maniera contribuirebbero ad alimentare il motore economico della giostra ippica, considerando che nei giorni feriali porte chiuse o non, vista la poca presenza di pubblico in alcune piazze ormai ai minimi storici si noterebbe a fatica. Mentre in Inghilterra si lavora alacremente per permettere il normale svolgimento del festival di Cheltenham (10 Marzo) in Francia si continua a correre serrando i cancelli degli ippodromi su ordinanza del governo causa il Coronavirus; settimana quindi senza pubblico ma con una certezza, le corse si faranno e il gioco ci sarà ugualmente.
(Nella foto le tribune delle Capannelle)